Chiesa-di-Santo-Stefano

CHIESA DI SANTO STEFANO 

Ricostruita e ampliata nel XVI secolo, sul duecentesco nucleo originario, la chiesetta, sede dell’Arciconfraternita di S. Stefano o del sacco Rosso, si caratterizza per le due cupole in asse e il rivestimento maiolicato del piccolo campanile.

All’interno sono custodite le statue lignee cinquecentesche dei cinque Misteri, condotte in processione il Venerdì Santo e le tele: Madonna dei Martiri con i santi Liborio e Irene e San Marco Evangelista di Nicola Porta, allievo di Corrado Giaquinto, e Madonna del Carmine con l’Arcangelo Raffaele e Tobia di Corrado Giaquinto.

CHIESA DEL PURGATORIO

La chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, fondata nel 1643, è da sempre conosciuta con la denominazione popolare di Purgatorio.

La facciata, in stile tardo rinascimentale, vede nell’ordine inferiore quattro nicchie con statue di Santo Stefano, San Pietro apostolo, San Paolo e San Lorenzo mentre più in alto sono collocate le statue di San Gioacchino e Sant’Anna. All’interno, all’originario disegno costruttivo seicentesco si sovrappongono gli stucchi settecenteschi dell’artista monopolitano Michele Cattedra.

La tela che rappresenta l’Addolorata è opera del giaquintesco Vito Calò. La chiesa, sede dell’Arciconfra- ternita della Morte dal 1738, custodisce le stature processionali del Sabato Santo, opere del celebre artista molfettese Giulio Cozzoli.

CHIESA DI SAN DOMENICO

La chiesa e l’annesso convento furono edificati a partire dal 1636 e dedicati a San Domenico Soriano.

Sulla facciata, in due nicchie rettangolari, ci sono le Statue di Santa Maria Maddalena (a sinistra) e Santa Caterina d’Alessandria (a destra). 

L’interno della chiesa è ornato da cornici in gesso, capitelli, putti ed eleganti decorazioni a stucco, che incorniciano importanti opere pittoriche: la Madonna del Rosario di Corrado Giaquinto, le tele con scene dell’Antico Testamento e gli affreschi tardo-settecenteschi di Nicola Porta.

Di fattura notevole sono le due opere lignee in stile barocco: il pergamo realizzato da un intagliatore napoletano e la cantoria che ospita l’organo appartenuto ai Gesuiti e costruito da Petrus de Simone.

BASILICA MADONNA DEI MARTIRI

L’attuale santuario, che custodisce l’icona della Ma- donna che secondo la tradizione è venuta dal mare, è sorto nel 1829, come ampliamento della chiesa medievale fondata nel 1162, di cui restano tracce nella cupola e nelle arcate dell’altare maggiore. La chiesa costituiva una delle tappe per i pellegrini di- retti in Terra Santa. A destra della zona absidale, in un vano ipogeo, è collocata la ricostruzione del Santo Sepolcro di Cristo del XVI secolo, secondo la tradizio- ne realizzato con pietre portate dalla Terra Santa dal nobile Bernardino Lepore. Il transetto destro custo- disce il dipinto della Madonna del Rosario del 1574 di Michele Damasceno; dove sono raffigurati tra gli altri Cesare Gonzaga, duca di Guastalla e principe di Molfetta e il vescovo della città Maiorano Maiorani.

IL DUOMO DI SAN CORRADO

La chiesa, eretta tra XII e XIII secolo, in stile romanico pugliese, è dedicata al patrono San Corrado di Baviera. La struttura è caratterizzata da tre cupole in asse e due torri, una campanaria e l’altra d’avvistamento. L’abside, secondo un sistema tipico pugliese, è chiusa da un muro continuo interrotto da una finestra con decorazione a caratteri cufici e leoni stilofori. Archi ciechi si intrecciano in un motivo di gusto arabo.

Le cappelle laterali risalgono al XV-XVI secolo. L’interno è suddiviso in tre navate, quella centrale è coperta da tre cupole di diversa altezza: la più antica e decorata è sul transetto.

I capitelli dei quattro pilastri cruciformi sono scolpiti con caratteri zoomorfi, antropomorfi e vegetali. Risalente al XII secolo, l’acquasantiera, detta del saraceno, è posta a destra dell’ingresso meridionale.

Un altorilievo in pietra detta del Redentore, del XIII secolo, fa da base all’altare.